Promuovere liti temerarie può integrare il delitto di estorsione?

Cassazione Penale, Sez. II, Sentenza n. 25432/2024.
 

Con la presente sentenza, la Corte di Cassazione si è pronunciata sul ricorso presentato dal Pubblico Ministero avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame, con la quale veniva annullata l’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari applicativa – nei confronti di due indagati – della misura cautelare personale del divieto di dimora.

I fatti possono essere brevemente riassunti come segue.

I due soggetti venivano indagati per il delitto di tentata estorsione in concorso, avendo gli stessi ceduto a un coimputato presunti crediti relativi a danni (asseritamente) patiti nell’ambito di una procedura di esecuzione immobiliare a loro carico. Quest’ultimo, unitamente al difensore, aveva promosso sette giudizi civili dinanzi al Giudice civile competente per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalle lamentate condotte di ingiuria e diffamazione consumate nel corso della procedura di esecuzione immobiliare. Altri soggetti poi, d’intesa con gli indagati, chiedevano ai convenuti, persone offese, somme da pagare in via stragiudiziale a titolo di “risarcimento del danno”.

Secondo il Tribunale del riesame non vi erano tuttavia elementi per ritenere integrata la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati per il delitto di tentata estorsione, sul presupposto che gli stessi avessero adito le vie legali e la mediazione dell’Autorità giudiziaria, alla quale avevano rimesso la valutazione in ordine alla legittimità delle loro pretese, circostanza questa che – secondo l’interpretazione del Tribunale – escludeva la sussistenza di un profitto ingiusto, elemento costitutivo del reato contestato.     

Sul tema oggetto di ricorso, la Corte di Cassazione riafferma, in primo luogo, il principio secondo il quale integra gli estremi del delitto di estorsione la minaccia di prospettare azioni giudiziarie al fine di ottenere somme di denaro non dovute o manifestamente sproporzionate rispetto a quelle dovute, qualora l’agente ne sia consapevole, potendosi individuare il male ingiusto prospettato nella pretestuosità della richiesta (Sez. 2, n. 19680 del 12/4/2022, Silvani, Rv. 283199 – 02; Sez. 6, n. 47895 del 19/6/2014, Vasta, Rv. 261217 – 01; Sez. 2, n. 48733 del 29/11/2012, Parvez, Rv. 253844 – 01).

La minaccia di adire le vie legali difatti, pur avendo un’esteriore apparenza di legalità, può integrare l’elemento costitutivo del delitto di cui all’art 629 c.p. quando sia formulata non con l’intenzione di esercitare un diritto, bensì con lo scopo di coartare l’altrui volontà e conseguire risultati non conformi a giustizia (il principio è stato espresso in un caso in cui gli imputati avevano evocato vicende “inconfessabili” che sarebbero emerse nel corso di un instaurando processo civile, reclamando la corresponsione di un compenso non dovuto in cambio della mancata instaurazione di esso: Sez. 2, n. 36365 del 07/05/2013, Braccini, Rv. 256874 – 01).

In secondo luogo, la Corte precisa come l’intervento del giudice, investito della cognizione in ordine alla legittimità della pretesa in sede giudiziale, impedisce che si possa ipotizzare la sussistenza sia della costrizione illecita, che del profitto ingiusto dell’attore, da ciò derivandone la non possibilità di ritenere integrata l’estorsione (Sez. 2, n. 50652 del 10/11/2023, Manfredi, n.m.).

Fatte queste premesse, la Corte ha ritenuto che il delitto di estorsione possa configurarsi se la promozione di azioni giudiziarie costituisce lo strumento utilizzato per costringere il convenuto ad accettare accordi “stragiudiziali” palesemente ingiusti, che non sarebbero mai stati considerati se lo stesso non fosse stato costretto a resistere in più giudizi attivati in modo temerario con l’unico scopo di fiaccarne le resistenze economiche e morali, e dunque di costringerlo a consegnare somme a titolo formalmente “transattivo”, ma invero privo di qualsivoglia giustificazione e dunque appalesandosi come ingiusto.

Promuovere liti temerarie può integrare il delitto di estorsione?
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